Il blog di "Villa Lopez"

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Questo blog è il diario della piccola, tranquilla, meravigliosa vita di un piccolo bed and breakfast; andrò annotando sopratutto le mie ricette dei dolci e dei piatti tipici della cucina calabrese e poi Vi racconterò della storia, delle tradizioni, della musica e anche della letteratura, della splendida natura e della bellezza incantatrice di questo angolo di Calabria.

A tutti voi amici che mi regalate il piacere della vostra attenzione chiedo di lasciare, al vostro passaggio, un commento, i vostri suggerimenti.
Grazie e buona lettura.

"E' un privilegio preparare la stanza in cui dormirà qualcun altro" E. Jolley

"E' un privilegio preparare la stanza in cui dormirà qualcun altro"  E. Jolley
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venerdì 5 novembre 2010

"Pane e Cioccolato"


 Seguendo un desiderio di calore, di dolci ricordi, lasciavo vagare lo sguardo tra i libri della piccola biblioteca nella mia cucina quando, illuminato da un raggio di sole autunnale, mi ha "chiamato" questo piccolo libro..... cosa da più calore e dolcezza del profumo del pane? Cosa, più di questo aroma fragrante, ha il potere di restituirci la gioia dell'infanzia, i colori dei giochi, di riportarci sapori antichi sepolti nel nostro cuore?



Alle case color noce,
agli amori perduti,
       ed al tanto chiacchierato carboidrato.....


 ...... E lì, in quell'antica stanza annerita, scavata nella pietra e nascosta sottoterra in una collinetta vicino alla Dordogna, che tutto ebbe inizio. E proprio l'inizio, l'avrebbe scoperto presto, era la chiave, perchè il segreto di quel pane stava nel lievito naturale, quella mistura viva e gorgogliante che, oggi come in passato, viene aggiunta all'impasto di acqua e farina.
Per quasi due secoli, in quella stanza calda e massiccia il lievito aveva dato vita a pagnotte piacevolmente aspre, e nessun altro pane lì nel sud-est, in tutta la Francia, nel resto d'Europa, nel mondo intero, aveva quello stesso sapore.
Di sicuro l'impasto era fatto con la farina ricavata dal grano appena macinato dei campi circostanti, cui era unita l'acqua del fiume che scorreva sinuoso, ed in questo non c'era niente di speciale, tutti potevano farlo.
Ma l'anima, l'essenza di quel piacere assoluto non la si poteva acchiappare lì intorno. Quella proveniva dal lievito, dalla sua schiuma leggera, ed il sapore nasceva dal passato, dai quei vecchi muri, dal sole che scaldava le tende a righe gialle della panetteria, dal tenue profumo di lavanda che, dalle fioriere alle finestre, serpeggiava giù lungo le scale, dal fieno dorato che ricopriva i pascoli vicini, dalle generazioni di panettieri che l'avevano cresciuto, nutrito, condiviso, amato.
Tempo dopo, quando ormai ne sapeva molto di più e la sua fame era stata saziata più volte, ma non del tutto, da quel pane, Esme si era scoperta attratta da quel lievito, che giaceva vitale sul fondo di una vecchia tinozza in attesa di animare l'impasto successivo.
Ora conosceva la magia che compiva e ne era completamente incantata............

Seguiranno le ricette del lievito e del "pane di Esme"


1 commento:

Unknown ha detto...

Passo per un saluto e sono pure la prima...
baci



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